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A settantasette anni di distanza (1938) dalla scomparsa del fisico siciliano e a quarant'anni dalla prima edizione (1975) del volume di Leonardo Sciascia, La scomparsa di Majorana, s'intende approfondire, con un saldo ancoraggio testuale all'opera dello scrittore, tre filoni d'indagine originale: le nuove acquisizioni critiche, gli interrogativi e le riflessioni sul libro; le "due culture" nel ventunesimo secolo; le inquietudini e i dilemmi etici tra nuova fisica e frontiere delle scienze della vita.

Il titolo scelto per il sesto Leonardo Sciascia Colloquium è tratto dalle parole di Ettore Majorana, dall'enigmatica lettera scritta dal giovane fisico a Antonio Carelli nella quale annunciava di porre fine ai propri giorni; ma è anche quello che Leonardo Sciascia avrebbe voluto attribuire al libro che stava per essere pubblicato da Einaudi, anche se poi la scelta cadde definitivamente su La scomparsa di Majorana.

Il racconto-inchiesta di Sciascia, mentre rappresenta le inuietudini dello scienziato scomparso e quelle dello scrittore, diventa testimonianza delle speranze e dei timori dell'uomo contemporaneo e, al tempo stesso, denuncia le minacce che incombono su di lui.

Dal testo, si dirama una triplice indagine: di carattere prettamente letterario, sulla costruzione del personaggio e l'influsso della cultura europea; sui dilemmi etici sollevati dal progresso delle scienze, con una riflessione che dall'onnipresente pericolo nucleare e dalle applicazioni della fisica si allarga alle scienze della vita con le implicazioni della genomica e proteomica, la medicalizzazione dell'esistenza umana e le responsabilità degli uomini di cultura umanistica e scientifica e al dibattito acceso dalle discussioni, sorte all'epoca, proprio in occasione della pubblicaizone del libro.

il Colloquium si conclude con un omaggio e una tetimonianza del fisico Erasmo Recami, amico delllo scrittore e già Presidente degli Amici di Sciascia, studioso di Majorana e interlocutore importante nello scambio epistolare tra i protagonisti della polemica che seguì l'uscita del racconto-inchiesta. A lui fecero riferimento nella discussione vivace ed appassionata Amaldi, Segrè, Rasetti, quelli che furono, insieme al fisico misteriosamente scomparso, i "ragazzi di via Panisperna".

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